Festival sui Sentieri degli Dei 2020 - Programma

Agerola SUI SENTIERI DEGLI DEI, Festival dell'Alta Costiera Amalfitana

25 LUGLIO/31 AGOSTO 2020 - h 21.00

Obbligatoria la prenotazione su www.proagerola.it

 

LUGLIO

  • SABATO 25

Parco Colonia Montana ore 21:00

ARIA, ACQUA, TERRA e FUOCO - Unplugged Il Giardino dei Semplici e Gino Aveta

Quarantacinque anni di carriera della longeva banda napoletana

Prenotabile da Giovedì 23 Luglio alle ore 18:00

 

  • DOMENICA 26

Parco Colonia Montana ore 21:00

Accademia Mandolinistica Napoletana in SERENATA LUNTANA

Prenotabile da Giovedì 23 Luglio alle ore 18:00

 

  • LUNEDÌ 27

Parco Colonia Montana ore 21:00

ACCORDI E DISACCORDI - Unplugged GRAZIA DI MICHELE E ROSSANA CASALE

Un racconto di amori e di storie

Prenotabile da Giovedì 23 Luglio alle ore 18:00

 

  • GIOVEDì 30

Parco Colonia Montana ore 21:00

CAPITAN CAPITONE - Unplugged DANIELE SEPE E I FRATELLI DELLA COSTA

Capitan Capitone e la sua ciurma in costiera per calcare le orme del generale Avitabile

Prenotabile da Sabato 25 Luglio alle ore 18:00

 

  • VENERDÌ 31

Parco Colonia Montana ore 21:00

GATTO E TOPO - Unplugged FRANCESCO BACCINI E MARIO PORTFITO

Incontro tra due culture che hanno in comune, il mare, la socialità e la tradizione musicale

Prenotabile da Domenica 26 Luglio alle ore 18:00

 

AGOSTO

  • SABATO 1

Parco Colonia Montana ore 21:00

PREMIO “SALVATORE DI GIACOMO” MAX GAZZE’ in #SCENDOINPALCO TOUR 2020

Prenotabile da Lunedì 27 Luglio alle ore 18:00

 

DOMENICA 2

Parco Colonia Montana ore 21:00

MONICA SARNELLI in NAPOLI@COLORI

Prenotabile da Martedì 28 Luglio alle ore 18:00

            

  • MARTEDì 4

Parco Colonia Montana ore 21:00

PREMIO HHT ONLUS BASTARDI DENTRO – Unplugged

Maurizio De Giovanni E Alessandro Incerto Marco Zurzolo, sax

Serata dedicata alla fiction della RAI

 

  • MERCOLEDì 5

Parco Colonia Montana ore 21:00

        BUNGARO in MAREDENTROLIVE TOUR

Prenotabile da Venerdì 31 Luglio alle ore 18:00

 

  • GIOVEDì 6

h 19.30 Chiesa Madonna di Loreto

        TU SEI PIU’ PREZIOSO AI MIEI OCCHI DI LUISA AMATRUDA E LUCA FAGARI
        Presentazione libro

 

  • VENERDÌ
    Parco Colonia Montana ore 21:00
    SINFONICA…MENTE – Unplugged
    MAURIZIO CASAGRANDE E ORCHESTRA SINFONICA DEI QUARTIERI SPAGNOLI DI NAPOLI
    Prenotabile da Domenica 2 Agosto alle ore 18:00

 

 

  • DOMENICA 9

    Parco Colonia Montana ore 21:00
    AGEROLALEGGE LETTUREalterNATIVE FAVOLEMIA. Favole in memoria di una quarantena di GIUSEPPE RISPOLI
    GIUSEPPE RISPOLI, voce recitante E DAHL AH LEE, violinista
    Spettacolo prodotto dall’Associazione culturale Alter di Agerola
    Prenotabile da Martedì 4 Agosto alle ore 18:00
  • LUNEDì 10

Parco Colonia Montana ore 21:00

PREMIO “SPECIALE FESTIVAL AGEROLA” A PAOLO ASCIERTO UOMINI E MITI – Unplugged

Paolo Ascierto, Gianni Occhiello, ENZO PERONE CAPONE & BUNGTBANGT

Agli uomini che hanno lavorato intensamente nel tanto sofferto periodo di pandemia

Prenotabile da Mercoledì 5 Agosto alle ore 18:00

  • MARTEDì 11

Parco Colonia Montana ore 21:00

NELLO DANIELE in QUARTETTO ACUSTICO PROJECT...LIVE - “JE STO' VICINO A TE”

Prenotabile da Giovedì 6 Agosto alle ore 18:00

  • MERCOLEDÌ 12

    h 20.00 Osservatorio Astronomico Salvatore Di Giacomo
    LA NOTTE DEI DESIDERI a cura dell’Associazione AstroCampania

 

  • GIOVEDI' 13

Parco Colonia Montana ore 21:00

PREMIO “AGEROLA ALLA CARRIERA” TOSCA in DIREZIONE MORABEZA

Prenotabile da Sabato 8 Agosto alle ore 18:00

 

  • VENERDÌ 14

    Paipo – Località “Crocifisso” ore 19.00 partenza con guida per il Monte TRE CALLI
    “QUELLI CHE ASPETTANO…tra canti e musica”
    Riti dionisiaci e danza delle baccanti sul Sentiero Tre Calli
  • SABATO 15
    Monte TRE CALLI ore 5.00
    L’ALBA MAGICA GRUPPO BANDISTICO “CITTA’ DI AGEROLAin concerto

    Parco Colonia Montana ore 21:00
    LILLO&GREG CON LATTE E I SUOI DERIVATI
    Prenotabile da Lunedì 10 Agosto alle ore 18:00
  • LUNEDì 17

Parco Colonia Montana ore 21:00

MA NON ME LO DOVEVI DARE TU IL BRASILE?Unplugged GINO RIVIECCIO E YES BRASIL

Scanzonati racconti napoletani a ritmo di bossa e samba all’insegna dell’ottimismo

Prenotabile da Mercoledì 12 Agosto alle ore 18:00

  • MARTEDÌ 18

    Parco Colonia Montana ore 21:00
    ENRICO RUGGERI in concerto: UNA STORIA DA CANTARE
    Prenotabile da Giovedì 13 Agosto alle ore 18:00
  • MERCOLEDÌ 19

    Parco Colonia Montana ore 21:00
    PREMIO “ROBERTO BRACCO” NATA PER UNIRE (LA RADIO) – Unplugged
    Eugenio Finardi e Ezio Guaitalmacchi
    Il primo mezzo di comunicazione di massa che ha unito il nostro paese
    Prenotabile da Venerdì 14 Agosto alle ore 18:00
  • GIOVEDÌ 20

Parco Colonia Montana ore 21:00

I VIRTUOSI DI SAN MARTINO inTOTO’, CHE TRAGEDIA!

Prenotabile da Sabato 15 Agosto alle ore 18:00

  • VENERDÌ 21

h 19.30 Palazzo Acampora

GIOCARE CON LE PAROLE con PINO IMPERATORE ED EDGARDO BELLINI

Un viaggio divertente e interattivo nell’affascinante della Ludolinguistica

  • SABATO 22

    Parco Colonia Montana ore 21:00
    PREMIO “FRANCESCO CILEA” CHIARA TAIGI in SULLE ALI DEL CANTO…INCONTRO CON GLI DEI
    Direttore M° LEONARDO QUADRINI
    Conduce TONINO BERNARDELLI
    Prenotabile da Lunedì 17 Agosto alle ore 18:00

 

  • DOMENICA 23
    Parco Colonia Montana ore 21:00
    NINO BUONOCORE in NINO BUONOCORE IN JAZZ
    Prenotabile da Martedì 18 Agosto alle ore 18:00 

 

  • LUNEDì 24

h 18.00 Palazzo Acampora

IL BOCCIATO. UN MATEMATICO PER CASO DI FERDINANDO CASOLARO

Editore Aracne di Gioacchino Onorato

Presentazione libro

 

  • MARTEDì 25

h 18.00 Palazzo Acampora

AGEROLALEGGE LETTUREalterNATIVE

MEZZOGIORNO IN PROGRESS? NON SIAMO MERIDIONALISTI

a cura di Antonio Corvino e Francesco Saverio Coppola, ed. Rubbettino

Presentazione libro a cura dell’Ass. Alter

  • GIOVEDì 27

h 18.00 Palazzo Acampora

Q.b. Storie di amore e di sapore dalla Costa d'Amafi di Gabriele Cavaliere

Ed. Officine Zephiro

Presentazione libro

  • VENERDì 28

h 18.00 Palazzo Acampora

AGEROLALEGGE LETTUREalterNATIVE

CENTO UOMINI DI FERRO E PIU’, IL RISVEGLIO DEL MEZZOGIORNO

A cura di Francesco Saverio Coppola, ed. Associazione Internazionale “Guido Dorso”

Presentazione libro a cura dell’Ass. Alter

  • LUNEDÌ 31

Parco Colonia Montana

PASSAGGIAMO IN FERRARI SUI SENTIERI DEGLI DEI

a cura della Scuderia Ferrari Club Agerola

MOSTRA FOTOGRAFICA “L’ITALIA CHE CI GUARDA” di MARCELLO GINELLI

ASSOCIAZIONE ITALIANA DEI COMUNI VIRTUOSI

Casa della Corte dal 9 al 23 agosto

 

 

 

ALBO PREMI FESTIVAL AGEROLA SUI SENTIERI DEGLI DEI

PREMIO “SALVATORE DI GIACOMO”

2012 GIANCARLO GIANNINI 2013 PEPPE SERVILLO 2014 ROBERTO VECCHIONI 2015 MASSIMO RANIERI 2016 PEPPE BARRA 2017 LINA SASTRI 2018 PEPPINO DI CAPRI 2019 NERI MARCORE’ 2020 MAX GAZZE’

PREMIO “ROBERTO BRACCO”

2012 CARLO CROCCOLO 2013 MARIANO RIGILLO 2014 VINCENZO SALEMME 2015 GIORGIO ALBERTAZZI 2016 ROBERTO DE SIMONE 2017 MICHELE PLACIDO 2018 BIAGIO IZZO 2019 MAURIZIO CASAGRANDE 2020 EUGENIO FINARDI

PREMIO “FRANCESCO CILEA”

2012 NICOLA PIOVANI 2013 STELVIO CIPRIANI 2014 LUIS BACALOV 2015 DANILO REA 2016 KATIA RICCIARELLI 2017 PIERO MAZZOCCHETTI 2018 DIMITRA THEODOSSIOU 2019 GIOVANNI ALLEVI 2020 CHIARA TAIGI

PREMIO AGEROLA ALLA CARRIERA

2014 GIOVANNA MARINI 2015 RENZO ARBORE 2016 GINO PAOLI 2017 LAURA MORANTE 2018 ROBI FACCHINETTI E RICCARDO FOGLI 2019 FIORELLA MANNOIA 2020 TOSCA

 

PREMIO SPECIALE FESTIVAL AGEROLA

2019 SERGIO SOLLI 2020 PAOLO ASCIERTO


UN FANTASTICO RACCONTO SU AGEROLA

Nei primi anni ’70, Agerola veniva giustamente denominata “la piccola Svizzera napoletana”. C’erano il cinema,tre discoteche di cui una ,straordinaria , scavata nella roccia ed un'altra a picco sul mare, un circolo del forestiero, molto pregiato a S.Lazzaro, dove si svolgevano finanche tornei di bridge, e uno a Bomerano che organizzava serate danzanti, hotel rinomati, alberghi e pensioni. Ristoranti di eccellenza , pizzerie, trattorie , bar con tavolini all’esterno, aperti fino a tarda notte. La spettacolare colonia montana edificata sulle rovine dell’ottocentesco castello Avitabile , aveva appena chiuso i battenti C’era persino una boutique per giovani: “Lucrezia”, i capi però, arrivavano con un anno di ritardo rispetto alla città. Nel ’75, tuttavia realizzò un grande boom con i jeans UFO (quelli con la bandiera americana sull’etichetta) e le magliette con il volto di Franco Gasparri, idolo dei fotoromanzi. La mattina si andava agevolmente al mare ad Amalfi, la sera una movida tranquilla ma incessante, sia pure limitata ad un semplice “struscio”animava strade e piazze. Nel corso del decennio avevamo visto sfilare persone in pantaloni di gabardine con camicie a collo lungo e l’immancabile pullover sulle spalle, jeans a zampa con i mocassini, oppure stretti in fondo sopra i piccadilly, gonne a fiori e smanicati, zatteroni ,zoccoli olandesi, college, magliette e maglioni da football americano, profumo di brut 33 e patchouli, Capucci e Charlie. Romani e napoletani avevano costruito splendide ville verso Punta San Lazzaro oppure sulla strada del campo sportivo a Bomerano, verso quello straordinario strapiombo sul mare che sarebbe diventato “Parco Corona”.
Eravamo poco più che ragazzini. Le uniche due ruote a disposizione erano quelle di qualche “Graziella” o “Dingo”. Le vacanze non finivano mai. Si ritornava in città solo ad apertura delle scuola, o quando i tempi si fossero definitivamente rotti. Ufficialmente la stagione estiva si chiudeva con i tre giorni di festeggiamenti in onore di S.Maria il 12 settembre. C’erano le luminarie, la banda, le processioni,le bancarelle cariche di dolciumi o torroni dove lasciare in pegno canini e incisivi, ma soprattutto c’era l’esibizione , in chiusura, del cantante o gruppo famoso: Wess, i Dik Dik, Fausto Leali ecc.. Alla fine ,i fuochi d’artificio. Il paese brulicava di gente e, in quell’occasione anche le ragazze del luogo godevano di maggiore libertà, vestivano a festa, e potevano rincasare più tardi. Uscivano a gruppi, seguite a distanza dai ragazzi, alla ricerca di un piccolo spazio, un occasione per incontrarsi segretamente con la copertura di sorelle e amiche. Come conseguenza, il mese di giugno registrava il record delle nascite e nei mesi precedenti si celebravano matrimoni riparatori in quantità. Settembre era il mese più bello di tutti anche se non ci si poteva sottrarre ad alcune incombenze peculiari. Prima di tutte, il confezionamento delle conserve di pomodoro. Tutti erano arruolati per questa irrinunciabile operazione, ciascuno secondo propri mezzi e competenze. C’era l’incaricato al recupero delle bottiglie, preferibilmente le Peroni da 66 cl.con il vetro scuro. Seguivano i lavatori con l’immancabile spazzolone; addetti alla pelatura, passatura e bollitura, imbottigliatori, tappatori ecc. Nello stesso periodo si provvedeva a realizzare le confetture di pere pennate, una specialità di frutto tipicamente agerolese, dalla forma tonda e dal gusto prelibato. Una volta raccolte, venivano generalmente lasciate a maturare nei sottotetti o solai di case rurali o stalle. La vecchia Mariuccia, proprietaria dell’appartamento che avevamo preso in fitto, decana ed esperta di queste antiche tradizioni, ci incaricava di raccogliere quelle pere che, staccatesi spontaneamente dai rami, fossero andate a cadere su qualche terrapieno, muretto, solaio o sporgenza di edifici o stalle (il pennato, appunto), prima che il sole le avesse fatte marcire. Le più gustose e adatte per le confetture e, soprattutto gratuite. Tornavamo con le mani nere e i sacchetti pieni. La ricompensa era costituita da patate sotto brace, cotte con tutta la buccia, tagliate a metà e guarnite con un pezzetto di fior di latte. Non c’era cortile, androne, sottoscala, vascio, purtune o pertosa dove non si svolgessero queste attività. L’aria era pervasa da un pregnante odore acre che andava a sommarsi a quello dei rigagnoli prodotti dalla lavorazione dei latticini che molti locali, praticavano in modo artigianale, negli stessi luoghi. Per alcuni giorni il paese era letteralmente consegnato a mosche, moscerini, tafani, calabroni e vespe (quelle originali, senza motore). Con gli stessi occhi di ragazzini guardavamo transitare e fermarsi gruppi di motociclisti in tenuta da viaggio. Con i caschi professionali, i completi di pelle, gli stivali, e i guantoni ,le fasce elastiche. Arrivavano come orde pacifiche. Erano Sassoni, Marcomanni, Burgundi, Franchi. Non appena entravano in un bar per una sosta, scattavamo come lemuri e, con gli occhi sgranati andavamo a ispezionare da vicino quei bolidi di grossa cilindrata equipaggiati per le lunghe percorrenze , con i borsoni laterali e sopra i serbatoi, tende, sacchi a pelo e vettovaglie. Ci aspettavamo di essere sgridati se, all’uscita ci trovavano attorno alle moto, allora ci stringevamo l’un l’altro, proprio come fanno quei primati, in attesa della punizione. Invece i barbari e pacifici invasori ci sorridevano e ci dispensavano carezze con le loro manone.
Passavano veri discendenti di Odino e Thor con le barbe folte e la carnagione chiara, sui loro maestosi Bmw ma anche texani di Ostia o di Frascati con le classiche bandane e i giubbotti smanicati a cavallo di gigantesche Harley Davison. Conoscevamo tutte le motociclette più incredibili, e nella foga di stupire gli amici, qualcuno giurò di aver visto transitare il mitico Mammuth ,la moto più potente del mondo, unica a montare un motore automobilistico ovvero quello della NSU Prinz 1200 tts a doppio carburatore, oppure il fantastico Hercules DKW con motore Wankel a pistone rotante. Ma erano solo fantasticherie
Seduti sotto il glicine, o sui gradini della Chiesa di S. Matteo, potevamo contenere con lo sguardo tutto ciò di cui avevamo necessità. C’era “Il Capanno” con il juke-box, Il bar Gentile che sfornava splendide graffe ripiene alla crema, la salumeria “Bianca” dove potevamo farci preparare un panino. L’unica bottega che ci metteva un po’ paura e incuriosiva, nello stesso tempo, era la macelleria “Al vitello d’oro”. Era gestita da un omaccione grande e grosso con due baffi spioventi che circolava in una vettura con i sedili ricoperti di pelli di animali. Dotato di una forza colossale, si vociferava che uccidesse i vitelli con una testata e dopo ne bevesse il sangue a litri, che fosse campione nazionale di tiro alla fune e altre dicerie. Dal nostro punto di vista privilegiato, avevamo, di fronte, la strada che portava al mare, alla nostra destra i viottoli che scendevano alla grotta del “biscotto” verso quello che sarebbe diventato, col tempo “Il sentiero degli Dei” e, alle spalle quella che, dopo un lungo cammino, portava alla sorgente. Ogni tanto ci dirigevamo verso queste due ultime destinazioni a passare qualche ora. Portavamo il “gelosino” oppure il mangiadischi per ascoltare la musica. Erano scarpinate interminabili e faticose. Giunti sul posto trascorrevamo il tempo in compagnia di tafani, zanzare, bisce e pipistrelli se andavamo alla grotta; tafani zanzare bisce e sanguisughe alla sorgente. Tornavamo a casa pieni di ponfi ed escoriazioni. Ma l’avventura era l’avventura.
Seduti sulle scale o sul muretto del bar , con le scarpe scalcagnate, i jeans a zampa sfrangiati, i calzini corti e le magliette a righe, imparavamo il mondo col cuore non ancora ammaestrato alle regole della vita. Le ragazze crescevano accanto a noi più velocemente ma non osavamo neanche sfiorarle e le strade che percorrevamo per raggiungere le nostre mete fino ad allora conosciute, conducevano anche in altri luoghi per noi ancora inaccessibili e dunque misteriosi e fantastici. Attendevamo il nostro turno nel mondo consumando quell’inquietudine detta divertimento. Eravamo tutti come nel grembo di una grande madre dove vi fosse ancora spazio per crescere e tempo per giocare.


Mitologia, storia e leggenda sul Sentiero degli Dei

Di viaggi, meraviglie e altre piccolissime cose. Di gite domenicali quindi, gite fuori porta o anche solo passeggiate in bici nel parco vicino casa.

Mi piacerebbe inaugurare questo personale progetto con il racconto di una giornata di trekking in un posto meraviglioso a pochi km da casa mia.

Avevo già sentito parlare del Sentiero degli dei, ma non sapevo esattamente dove si trovasse e come arrivarci. Poi, un giorno come tanti, il social network per eccellenza mi ha suggerito la pagina di “cartotrekking escursioni Amalfi coast”, un’associazione che organizza visite guidate sul sentiero che per troppo tempo avevo sognato di percorrere.

Così, dopo aver mandato una mail per avere tutte le info necessarie, domenica 24 gennaio, ho imboccato l’autostrada a Caserta nord con direzione Bomerano (frazione di Agerola). In questo paesino a 650 metri sul livello del mare, infatti, si può imboccare uno degli ingressi al sentiero.

sentiero degli deiL’intero cammino è lungo circa 8 km e collega Bomerano a Nocelle (frazione più alta e più antica di Positano). Ho notato sin dall’inizio che si trattava di un cammino percorribile senza troppi sforzi e soprattutto, ben contrassegnato.

Pare, che gli Agerolesi lo chiamassero “degli dei” perché, questi ultimi, lo scelsero per arrivare a quel tratto di mare dove vivevano le sirene. E anche perché, nel percorrerlo, sembrava di raggiungere il monte Olimpo. In effetti, lo spettacolo che si è presentato ai nostri occhi solo dopo pochi metri era così incredibilmente magico da far emozionare anche un vecchietto burbero.

Lì dove cielo e il mare si fondono in un abbraccio che ha come colonna sonora l’autorevole silenzio della natura, inizia il sentiero degli dei.

12632881_10204136526653389_1719466864_oSolo dopo poco più di un km, il panorama cambia totalmente e, ai terrazzamenti, ai tratti boscosi e alle gole ombrose, si sostituisce la Costiera Amalfitana.

amalfi coastQuesta appare come una signora imponente che governa sul mare, il quale, piatto come una tavola da surf, sembra inchinarsi alla sua magnificenza. Breathtaking direbbero gli inglesi.

Io, personalmente, mi sono sentita subito in Paradiso, o sull’Olimpo, come vi pare. Ero come sospesa nel tempo e, ad un certo punto, mi è sembrato di vedere in lontananza, vicino le isole de li Galli, un vascello. Attaccato all’albero maestro, Ulisse, che si dimenava con tutta la sua forza e Partenope, incantevole regina dei mari più di Leucosia e Ligea, che intonava melodie incantatrici.

Mi sono dovuta sedere, tanta era l’emozione e un po’, diciamolo pure, per la stanchezza. Ma quella piccola sosta mi ha solo dato modo di vaneggiare ancora di più. Guardando giù, infatti, riuscivo a vedere Praiano, piccolo comune appartenente alla costiera, dove è possibile, grazie alla sua posizione geografica, godere del sole tutta la giornata. Non so voi, ma io ho trovato la cosa estremamente romantica.

PraianoDopo aver fantasticato, dunque, sul sole innamorato follemente di Praiano tanto da baciarlo a tutte le ore del giorno, mi sono rimessa in marcia insieme al mio gruppetto di amici con annessa guida e abbiamo raggiunto un punto in cui il sentiero, un tempo, era attraversato dal fiume.

12633010_10204133352174029_13967290_oEcco, è stato proprio lì che i miei occhi si sono nuovamente illuminati: in quel momento stava accadendo un’altra piccola magia.

Incastonata nel muro, c’era una bottiglia verde di vetro con un tappo di sughero. L’ho fissata per qualche secondo e poi mi sono sentita un po’ re Artù che estrae Excalibur dalla roccia. Ho sperato con tutta me stessa che contenesse un messaggio o qualcosa di simile, mi sarei messa a piangere ed urlare di gioia e poi l’avrei custodita gelosamente e tramandata ai mie figli e…, e niente. Nella bottiglia non c’era nulla, e così ho deciso di riporla esattamente dove l’avevo trovata. Mi piace l’idea che, in questo momento, proprio mentre scrivo, qualcun altro la sta estraendo pensando la stessa cosa, emozionandosi allo stesso modo.

12620739_10204133693102552_259166555_oRipresami, velocemente, dalla delusione provocatami dalla bottiglia vuota, ho intrapreso l’ultimo tratto del sentiero. Qui mi sono imbattuta nella meravigliosa pianta di mirto, sacra agli dei e sopratutto a Venere. Questa, infatti, secondo il mito, vi si nascose nuda per sfuggire alla ferocia dei satiri, i quali, avidi, la inseguivano per i boschi dopo che la splendida dea era uscita dal mare. Mi piace pensare che oggi, Venere, o Afrodite, come preferite, giochi ancora a nascondino, tra le piante di Mirto, con i turisti che arrivano da tutto il mondo.

A essere sincera, non saprei dirvi esattamente quante ore abbiamo camminato in totale, forse un paio o giù di lì. Ero troppo emozionata e presa ad osservare la natura e il modo in cui cambiavano i colori a seconda della luce del sole per sentire la stanchezza. Quando siamo arrivati a Nocelle, là dove il sentiero degli dei finisce ufficialmente, mi sono sentita un po’ persa.

Un cosa, però, posso affermarla con certezza: ne è valsa la pena e lo rifarei senz’altro. E rifarei anche i 1758 scalini che abbiamo sceso per arrivare a Positano.

12633349_10204137099707715_59510948_oArrivati in fondo non ci restava che prendere un bus che ci ha portati dritti ad Amalfi. 

La nostra avventura sul sentiero divino poteva dirsi conclusa e abbiamo voluto coronare il tutto con un bel gelato, che non guasta mai, seduti sui gradini di uno dei Duomi più affascinanti che io abbia mai visto e con una passeggiata finale sulla spiaggia della città, la cui costa, è visitata e ammirata, ogni anno, da milioni di turisti.

Amalfi

“Partendo proprio dal Sentiero degli Dei da quella strada sospesa sul magico golfo delle Sirene, solcato ancora oggi dalla memoria e dal mito.”
Italo Calvino

Consigli utili:

  1. il sentiero può essere intrapreso anche da Praiano, ma vi suggerisco di partire da Agerola, soprattutto se siete alle prime armi con il trekking
  2. l’accesso al sentiero è gratuito e potete percorrerlo tutto l’anno. Consiglio periodi come l’autunno, la primavera o una bella giornata invernale. Insomma, evitate l’estate! Potrebbe diventare poco piacevole.
  3. se non avete mai fatto trekking e non siete mai stati sul sentiero prenotate una guida come ho fatto io. Potete farlo qui: http://www.cartotrekking.com/. Come ho già accennato sopra il sentiero è ben contrassegnato quindi è quasi impossibile perdersi, ma sempre meglio avere un esperto accanto a farti da apripista.
  4. comprate il biglietto del bus appena arrivate a Bomerano, prima di intraprendere il sentiero. Vicino la piazzetta c’è un tabacchi potete acquistarlo lì. Chiedete del biglietto unico che vi permette di effettuare un cambio (ricordo che da Positano si prende il bus per Amalfi e poi da qui si cambia per quello che arriva ad Agerola).
  5. una volta intrapreso il sentiero ricordatevi di salutare tutti quelli che incontrate sul vostro cammino. Vi trovate in un luogo fuori dal tempo in cui, pare che tutti si vogliono bene e si augurano una buona giornata. 
  6. potete scendere a Positano sia percorrendo un altro tratto di sentiero sia prendendo degli scalini. Quest’ultimo percorso è sicuramente più breve, ma più faticoso. Se avete le forze necessarie, fatelo. Vi sentirete le persone più forti del mondo una volta arrivate alla fine.
  7. sul bus del ritorno, quello che da Amalfi vi riporterà ad Agerola, punto di partenza, vi si chiuderanno gli occhi dalla stanchezza. Non fatelo. Opponetevi alla forza di gravità, ponete delle stecchette sotto le palpebre, mettetevi dal lato del finestrino e godetevi il panorama.

Budget totale: 20 euro (compreso di benzina e autostrada divisa in cinque, costo della guida, biglietto del bus e gelato amalfitano).

Spero tanto di avervi convinto a digitare “Bomerano” sul vostro navigatore e a trascorrere una giornata con gli dei.

Non mi resta che dirvi: Enjoy The path!

 

fonte: thebucketlist