10. CONVENTO DI COSPITI

Sentiero di media difficoltà che scavalca il Monte Murillo e porta a conquistarsi una fantastica veduta a strapiombo su Amalfi e dintorni, nonché sui romantici resti di un solitario convento medievale, abbandonato nel corso dell'800 e divenuto rifugio di briganti dopo l'Unità d'Italia.

 

DA SAN LAZZARO AI RUDERI DEL CONVENTO DI COSPITI

Informazioni sul percorso
Da P.za Avitabile si procede verso Punta Belvedere e, dopo 100 m, si devia a sinistra su via Radicosa, percorrendone tutto il tratto in salita. Si oltrepassa un'evidente curva a sinistra e si continua dritto sulla stradina in salita che entra nel borgo di S. Lucia; dopo le ultime case, si prosegue su una gradinata. Si procede in piano, attraversando un castagneto ceduo e, percorsi altri 200 m circa, all'altezza di un castagno secolare, si devia a destra per imboccare una mulattiera che, dopo circa 300 m in leggera salita, volge a sinistra e costeggia un dirupo roccioso (attenzione!). All'altezza di una piccola e ripida forra si incontra l'ardita discesa su roccia che conduce alla cengia erbosa che prelude ai ruderi del monastero (già visibile dall'alto). La discesa è sconsigliata agli inesperti e a chi soffra di vertigini, anche se vi è un corrimano che aiuta nell'equilibrio. Di qui la discesa, costeggiando l'alta parete verticale rocciosa, è semplice fino al pianoro che ospita i ruderi. Dopo averli visitati, si inizia il rientro prendendo il sentiero con staccionata che si dirige in salita verso l'entroterra (Nord Est) passando a valle di una parete rocciosa; laddove questa scompare si imbocca il sentiero a sinistra che, attraverso castagneti, cammina sul fianco Sud del M. Murillo e poi scende a S. Lucia. Ovviamente, chi volesse evitare il sopradescritto passaggio su roccia della discesa (non per tutti facile), potrà usare il percorso qui suggerito per il ritorno anche per l'andata.

 

Informazioni su valori e punti di interesse
Nonostante la relativa brevità del percorso, questa escursione verso il confine orientale del territorio agerolese fa attraversare paesaggi diversi, fa scoprire nuovi panorami e coniuga vari tipi di valenze.
Lasciate le ultime case, si percorre una mulattiera che -nel Medioevo- portava fino ad Amalfi, passando per Cospita e per Vettica Minore. Completata la salita verso il M. Murillo (si ammira, verso occidente, un panorama in cui la Conca di Agerola appare come sospesa sulla Costiera, mentre l'isola di Capri fa capolino da dietro la mole del M. Tre Calli. Cambiato versante e cominciata la discesa, il paesaggio si fa decisamente più roccioso e articolato. Gli strati calcarei, localmente molto deformati dalle spinte dell'orogenesi appenninica danno luogo a pareti verticali con grotticelle e anche ad una piccola guglia, nella quale la tradizione popolare riconosce un Monaco. E furono probabilmente i monaci del Convento cui siamo diretti (S. Salvatore de Cospiti) a scolpire nella roccia i gradini che aiutano a superare l'ultimo dislivello.
Del convento si ignora la data di fondazione, ma è segnalato in documenti del XII secolo e si tramanda che fu visitato da S. Francesco d'Assisi e da papa Sisto IV. Esso fu costruito su una cengia subpianeggiante tra le pareti a picco che scendono dal M. Murillo alla gola del Nocito; in uno scenario decisamente favorevole al misticismo. Anche la grotticella che si ha nella parete a monte dei ruderi (in parte risagomata dall'uomo) dovette essere un luogo di contemplazione ascetica. Oggi anche l'escursionista più laico rimane quantomeno incantato davanti al panorama che da qui si gode su Amalfi (che appare vicinissima, in basso), Ravello, i Monti del Demanio, Capo d'Orso e l'azzurro del Golfo di Salerno.

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• Lunghezza: 4,5 Km circa 

Tempo di percorrenza: 3 h circa 

• Punto di partenza: Piazza Generale Avitabile, S. Lazzaro