7. CASTRUM DI PINO

Un'escursione alla portata di tutti che attraversa un ondulato paesaggio boscoso e porta a scoprire un gioiello dimenticato del lascito monumentale del Ducato indipendente di Amalfi: la bella chiesa della Madonna di Pino, circondata dai ruderi di quello che fu un borgo fortificato (castrum), a difesa del confine Nord dell'antica Repubblica Marinara.

 

DAL TRAFORO AL CASTRUM DI PINO

Informazioni sul percorso
Sebbene sia più ameno raggiungere Pino scendendovi da Acqua Fredda (Sentiero 6) lungo la cresta del Colle Carpineto, per facilità di percorso qui si suggerisce di arrivarci tramite la rotabile sterrata che parte dalla località Muraglione. Quest'ultima si raggiunge, da Agerola, attraversando il tunnel per Gragnano e deviando a destra non appena se ne esce. Dopo 200 m circa, si è ad un ampio tornante dal quale si diparte, a sinistra, la sterrata di cui sopra. Essa porta comodamente alla selletta che è subito ad Est del colle di Pino; alla cui sommità – marcata dalla biancheggiante chiesa di S. Maria - si perviene poi per un ben evidente sentiero a sinistra.

 

Informazioni su valori e punti di interesse
Il percorso attraversa una serie di dossi e vallette, tra vasti castagneti cedui che cedono il posto a relitti degli originari boschi misti, solo presso scarpate e dirupi. Dai punti più esposti si ammira un ampio panorama che va dalle cime del Tre Pizzi e del Faito, alla vallata che ospita Pimonte e Gragnano, con Ischia, il golfo di Napoli e il Vesuvio sullo sfondo. Però la valenza principale dell'escursione è quella storico-artistica, in quanto si visita ciò che resta del Castrum Pini; un borgo fortificato costruito a metà del X secolo, per vigilare la vallata da eventuali attacchi miranti a raggiungere il cuore del Ducato, passando per i vicini valichi agerolesi di Crocelle, S. Angelo a Jugo e Imbarrata.
Il sito prescelto fu un colle roccioso allungato, ben difeso su tre lati da dirupi e dominante la vallata sottostante. Il borgo occupava tutta la sommità del colle ed era circondato da mura e torrette (ne rimangono modesti resti, seminascosti dalla boscaglia) e in esso potevano trovare rifugio, in caso di attacco, anche i contadini che vivevano nelle fattorie dei dintorni.
Sul punto più alto del colle si notano i resti dello zoccolo basale del mastio (torrione centrale del castello) e di una vicina cisterna coperta. Pochi metri più a Ovest si erge -recentemente restaurata- la chiesa di S. Maria di Pino, nelle forme che prese nel XIII secolo. Essa ha una pianta quasi quadrata, con nove volte a crociera di cui la centrale poggia su quattro pilastri. Il lato settentrionale ha un transetto a tre profonde absidi (che affacciano quasi come torri di guardia sulla sottostante vallata) e copre una interessante zona di cripta. Due absidi disuguali si hanno anche sul lato Est dell'edificio e risalgono, forse, ad una fase più antica.
L'edificio è suggestivo sia per il contesto naturale in cui sorge, sia per il gioco dei vari volumi (volte estradossate, absidi sporgenti a cupole emisferiche, campaniletto).

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• Lunghezza: 3 Km 

 Tempo di percorrenza: 1h 

 Punto di partenza: località Traforo, Campora