5. MONTE SAN MICHELE

Un'ascensione, consigliata per escursionisti esperti, che porta sulla vetta più alta della Provincia (1444 m) da cui si apre una vista a 360 gradi sulla Campania, dopo un percorso ricco di valenze geologiche, botaniche e storiche.

 

DA SELVA CARBONE A MONTE SAN MICHELE

Informazioni sul percorso
Il sentiero parte da via Locoli, poco prima del Macello, ove si ha un piccolo spiazzo con un traliccio. Qui si imbocca a destra un viottolo in salita e si superano delle abitazioni ed una successione di stalle e terrazzamenti. Si continua a salire lungo la mulattiera che dopo circa 1km porta sullo spartiacque tra Agerola e Pimonte, in località Crocelle (quota 1002 m). Qui si svolta a sinistra, seguendo per 700 m circa un sentiero tra castagneti. In prossimità di un piccolo bivio, delimitato da una grande roccia con segnaletica in rosso, si svolta a destra. Si percorre ora il versante Nord del Monte S. Angelo a Tre Pizzi, lungo il "Malo Passo", tenendosi sempre a sinistra e trascurando le piccole deviazioni che scendono dalla mulattiera principale. Dopo 1 km circa, oltrepassato un tratto costeggiato da passamano in legno, il sentiero si fa poco evidente sulla scarpata rocciosa; si seguono i segnavia apposti prima sui tronchi d'albero e poi sulla roccia. Dopo un breve tratto in salita, ci si immette in un sentiero più ampio e - dopo altri 200 m circa - si presenta un bivio ove si svolta a sinistra (sentiero in salita sotto grossi faggi). Superata la grotta in cui scorga la sorgente dell'Acqua Santa, e proseguendo sulla gradinata a zig zag, si incontra un bivio a destra che porta alla Croce della Conocchia (panoramico sperone occidentale del Tre Pizzi verso cui, volendo, è possibile fare una piccola deviazione). Senza deviare al predetto bivio, si perviene poco oltre a un caratteristico passaggio tra le guglie rocciose, che marcano il crinale tra i versanti Nord e Sud del massiccio. Tenendosi a sinistra, si raggiunge la base del cosiddetto "Molare" (alias Monte S. Michele, cima massima del massiccio), sulla cui cima si può salire per una ripida gradinata in roccia.

 

Informazioni su valori e punti di interesse
La parte iniziale del percorso attraversa castagneti e boscaglia mista a caducifoglie, mentre alle spalle abbiamo una bella panoramica sulla Conca di Agerola. Giunti sullo spartiacque, dove è possibile incontrare fioriture di garofanini selvatici, il panorama si apre anche verso Nord, mostrandoci la Conca di Pimonte, la Piana del Sarno e l'inconfondibile sagoma del Vesuvio. Il tratto che sale lungo il fianco settentrionale del Tre Pizzi passa su strati di calcare marino del Cretacico e mostra una vegetazione molto contrastante con quella del lato meridionale. Invece dei lecci, qui dominano i faggi; alcuni dei quali secolari. Alla grotta dell'Acqua Santa si lega una leggenda altomedievale, secondo la quale qui si era stabilito il demonio, ma ne fu cacciato dall'Arcangelo S. Michele; con tre lunghi salti il diavolo superò i monti e si gettò nel golfo di Salerno, mentre l'Arcangelo, a memènto di quella vittoria, trafisse con la spada la roccia e ne fece scaturire la sorgente.
Nel VII secolo, queste cime videro i romitaggi di S. Antonino (ora patrono di Sorrento) e di S. Catello (patrono di Castellammare di Stabia). Proprio in cima al Molare essi edificarono un tempietto dedicato a S. Michele, distrutto dalle ingiurie dei secoli e ricostruito nel Novecento, su una cima tra qui e il Monte Faito.
Clou dell'escursione sono gli splendidi panorami che si godono dalla vetta raggiunta: in basso, a Sud, abbiamo Positano con il suo golfo e le isolette de Li Galli; verso occidente, tutta la Penisola Sorrentina e Capri; a Nord, tutto il Golfo di Napoli, con le sue isole ed il Vesuvio; verso oriente, infine, le altre cime dei Monti Lattari. Ma se l'aria è limpida, il panorama è molto più ampio ed abbraccia dai monti di Gaeta - Formia sino al Cilento meridionale (Monte Bulgheria), passando per le sagome azzurrine del Matese, del Taburno - Camposauro, dei monti di Nola, Avella e Sarno, dei Monte Picentini e dei massicci degli Alburni e del Cervati.

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• Lunghezza 5,5 Km circa 

• Tempo di percorrenza  3 h 30 m  

 Punto di partenza : via Locoli, Pianillo