L’originale chiesa, scaturita dalla natura dei luoghi, è viva testimonianza dell’antica origine di un sito il cui stesso nome era simbolico della sua localizzazione. Ponte era la borgata che, posta la centro di Agerola fungeva da snodo e collegamento per le quattro frazioni: Pianillo, Campora, Bomerano, San Lazzaro. La chiesa, unica nella borgata, fu elevata a parrocchia a seguito delle incessanti richieste del popolo, nel mese di novembre del 1644. La chiesa in origine, con l’attuale portico, costituiva un "una breve galleria" sotto la quale passava la via Ponte che collegava le frazioni di Agerola. In seguito fu realizzata la nuova strada che oggi lambisce il portico e che ha reso indipendente la fabbrica sacra. Subì ingenti danni con l’evento sismico del 1980 e pertanto fu interessata da opere di ristrutturazione per poi essere riaperta al culto.
Descrizione
Epoca: XVII secolo
La chiesa, il cui interno possiede un fastoso apparato decorativo, si sviluppa a navata unica e altari laterali. Lesene murarie composite scandiscono le pareti sostenendo l'alta trabeazione che descrive il perimetro della sala fino alla parete absidale. L'abside è delimitato da un elegante arco trionfale e mostra un altare realizzato in marmi policromi finemente lavorato con volute poste ai capialtare. L'originale chiesa manca di una facciata intesa nel senso più tradizionale del termine, infatti, per l'antica origine che la rendeva parte della "galleria" stradale, oggi mostra un insolito prospetto che si apre con un portico scandito da campate disuguali e protetto dalla strada con una semplice inferriata. Diversa è la "facciata" laterale, quella che era sbocco della galleria e che oggi è considerata ingresso principale; da qui, attraverso l'arco, si accede al portico che conserva, incastonate nelle pareti della chiesa, due composizioni di maioliche dipinte. Quasi in asse con l'arco d'ingresso, è la torre campanaria che, se per un ordine è a pianta quadrata, poi svetta impostata su pianta ottagonale. Alleggerita da alti fornici arcuati e bucature circolari, la torre si conclude con una cuspide e croce in sommità.
Nell'abside si trova, incastona in una ricca cornice in stucco, una importante tela raffigurante il Santo Titolare attribuita al maestro Andrea Vaccaro che, secondo gli studiosi, la realizzò presumibilmente intorno al 1650. Negli altari laterali, il primo custodisce una bella tela raffigurante S.Antonio da Padova, attribuibile al pittore Michele Ragolia che avrebbe compiuto l'opera intorno al 1680 e l'altro mostra un gruppo scultoreo, di autore ignoto, rappresentante S. Nicola.
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