Il fiume Penise
Il fiume Penise, comunemente detto Fiume di Campora, è l'unico corso d'acqua perenne di Agerola. Nasce in località "Fiobana", nella frazione di Campora, dove sono situate le principali sorgenti del luogo: la sorgente Tobia, la sorgente Casa Cavaliere, la sorgente Matasse, la sorgente Polveriera, la sorgente Casa Acampora, la sorgente Acqua Leggia.
Il suo bacino si estende per kmq 14,02, mentre la sua portata è irregolare: ad una portata massima in inverno e autunno se ne contrappone una minima in primavera inoltrata e estate. Ad oggi gran parte delle sorgenti è stata indirizzata nell'acquedotto comunale, per cui la sua portata attuale è molto inferiore rispetto a quella di anni fa.
La sua azione erosiva ha dato origine nel tempo alla gola conosciuta con il nome di "Bottara", la quale conduce al famoso Fiordo di Furore, derivante appunto da uno squarcio nella parete rocciosa generato dal fiume. In effetti, il Penise sfocia in mare proprio al Fiordo di Furore, dove cambia nome in Schiato, termine derivante dal greco skiatos, che significa frattura, confine.
In passato il Penise alimentava il lavatoio pubblico detto del Mulino o della Vertina, costruito dal Comune nel 1849, "per darsi comodo alla classe povera di poter lavare i panni" e il lavatoio del Ponte di Campora, dichiarato di pubblica utilità dalla Prefettura di Napoli nel 1886. Gli abitanti delle frazioni di Bomerano e San Lazzaro, avendo problemi di siccità, si recavano quotidianamente ad Acqua Leggia per attingere acqua da utilizzare a scopo alimentare e domestico.
L'acqua di questa sorgente è tutt'ora notoriamente molto leggera e possiede particolari proprietà a livello minerale.
Il fatto che questa sia una delle poche zone umide di Agerola, ha fatto sì che proprio qui si sviluppassero una flora ed una fauna ricche e variegate: per quanto riguarda la prima troviamo gli arbusti tipici della macchia mediterranea, tra cui le ginestre e gli alberi di castagno, il biancospino, l'ontano, l'acero e più a valle il leccio. Per quanto riguarda la seconda, vi troviamo il tasso, la volpe, la donnola, il ghiro, la faina, oltre a salamandre, rospi, rane, bisce e altri animali di ambiente acquatico. Famoso è il Vallone delle pecore, luogo nei pressi di Via Inserrata a Campora dove i pastori erano soliti recarsi per lavare le pecore prima della tosatura.
Il Penise è stato di fondamentale importanza per gli agerolesi perchè in passato le sue acque hanno alimentato la cartiera di S.Bernardino a sud della località Vascio, la polveriera di Fiobano e le macine dei mulini di Campora, della Vertina, del Morrone e di Pino; di questi, restano tracce soltanto de i mulini di S.Bernardino e di Pino.
Per gli appassionati di trekking, che amano conoscere gli angoli più nascosti e meno noti di un luogo, è possibile intraprendere il Circuito del Penise e/o l'Anello del Penise, percorsi che conservano le tipologie architettoniche che appartenevano all'Agerola di un tempo, durante i quali si costeggia il corso del fiume Penise, immergendosi in una vallata verdeggiante tra selve di castagno e case rupestri.